Se fosse solo uno, quest'anno, sarebbe lui
L'unico libro che acquisterei nel 2025 se potessi prenderne solo uno
La prima edizione che ho acquistato e divorato, è stata questa (Bompiani, 1998). Ho 22 anni, il formato è piccino, ci sono i nomi di Art Spiegelman e David Mazzucchelli in copertina. Ah, e quello di Paul Auster, certo. Che non mi era affatto indifferente: l’ho conosciuto attraverso i film Smoke e Blue in the face (entrambi del 1995), e con un conveniente abbonamento in una libreria di Treviso mi sono procurato in fretta tutti i libri che aveva scritto fino a qui. Probabilmente, esclusa la letteratura horror, è stato il primo scrittore contemporaneo che ho scelto consapevolmente ad accompagnarmi per una vita.
La seconda edizione che ho acquistato, è stata questa (Picador, 2005). Formato (finalmente) un po’ più grande, in inglese. A questo punto di anni ne ho quasi 30, vivo a Padova.
La terza edizione che ho comprato è probabilmente questa (Coconino Press), lo dico perché me la ricordo in casa ma non ce l’ho più, credo di averla regalata a qualcun* a cui volevo bene, tanto più che è anche lei del 2005 per cui nello stesso periodo mi ero già procurato la versione in inglese di cui sopra.
Anche perché figurati se è finita qui, poi ho anche questa (collana Graphic Novel allegata a La Repubblica, 2006), introdotta tra l’altro dal co-direttore di (Quasi) Paolo Interdonato, formato ancora più grande, che bellezza.
Devo ammettere che quando ho preso questa (Coconino Press, 2011), papà da un anno ormai, ero convinto che sarebbe stata l’ultima edizione che avrei avuto in casa (vuoi mettere cartonato con quella copertina in tela?), e invece…
…mi ritrovo a essere il custode italiano di questo (stampato in 100 copie numerate nel 2009 in occasione del festival Dedica a Paul Auster - Pordenone, 21 marzo/4 aprile -, la copia che tengo sotto sequestro appartiene a Omar Martini), lo storyboard di Paul Karasik su cui ha lavorato David Mazzucchelli.
E a quel punto, ho probabilmente pensato, sarebbe pure potuta finire così, no? Cinque edizioni di uno stesso libro in casa (vabbè, quella di Karasik non è proprio così ma facciamo a capirci) possono bastare, che dici?
Ora, di Paul Auster ti ho detto, di Art Spiegelman non ce n’è bisogno, giusto? Il vero stupore nello sfogliare il libro è vedere come lo ha disegnato David Mazzucchelli. Che, ehi, io ho conosciuto così:
e così:
…alcuni anni prima. Poi chiaro, sapevo che aveva cambiato stile, che si era dedicato al fumetto alternativo, c’è una bellissima storia su un numero di Drawn & Quarterly che mi ha letteralmente stregato per anni, di cui ti racconterò prossimamente magari, ma insomma: David Mazzucchelli era uno dei nomi “top” del fumetto di supereroi americano - internet non era ancora diffuso, eh, reperire informazioni non era semplicissimo come oggi -, dopo un periodo da vera e propria rockstar del fumetto si è ritirato dalle scene, sapevo che aveva cambiato stile e si era dato prima alla musica rock per poi passare a autoprodursi la rivista Rubber Blankets. Scomparso totalmente dai radar, trovarmi a sorpresa questo romanzo a fumetti è stato incredibile.
Ora io lo so che sentire “trasposizione a fumetti di un romanzo” ti fa venire la pelle d’oca. Sarebbe lo stesso per me, te lo giuro. Poi parliamo di Città di Vetro, il primo libro de La trilogia di New York di Paul Auster, se sai di cosa sto parlando sai anche che è un libro che si concentra sul linguaggio, sulla parola, sulla lettera. Ti appiccico qua un riassunto in dieci righe:
Città di vetro di Paul Auster è il primo romanzo della Trilogia di New York e mescola noir, meta-narrazione e indagine sull’identità. La storia segue Daniel Quinn, scrittore di romanzi gialli che, per errore, riceve una telefonata destinata a un certo detective Paul Auster. Incuriosito, Quinn accetta l’incarico e si ritrova coinvolto nel caso di Peter Stillman, un uomo che teme che suo padre—ex accademico con idee folli sul linguaggio—possa fargli del male dopo essere uscito di prigione. Quinn segue Stillman padre per le strade di New York, immergendosi sempre più in un’ossessione che lo porta a perdere sé stesso. Nel tentativo di risolvere il mistero, finisce in una spirale di solitudine e paranoia, fino a sparire nel nulla. Il romanzo esplora i temi dell’identità, della perdita di senso e del linguaggio come strumento di potere.
L’indagine in cui viene coinvolto lo scrittore Quinn è un torbido viaggio nel linguaggio, una cosa che a sentire diresti che è impossibile da trasporre a fumetti.
E invece, sotto la supervisione di Art Spiegelman, Paul Karasik e David Mazzucchelli fanno un dannato ottimo lavoro.
Non c’è nessuna sudditanza del fumetto alla parola scritta, come pure da un libro del genere ci si sarebbe potuto aspettare, anzi: Città di vetro nella sua identità di trasposizione da un linguaggio a un altro mette in luce le potenzialità del fumetto rispetto alla parola scritta.
L’ultima edizione disponibile in italiano di Città di Vetro è questa, esaurita da tempo. Ma fermo un attimo, ricordati perché siamo qui.
Lo avresti mai detto? Con una certa aria di predestinazione che, ammetto, non mi disturba neanche tanto, come fosse un fenomeno ineluttabile, non mi pento affatto di sapere già, con anticipo, che mi arriverà in casa ancora un’altra copia di questo libro.
Non te ne sei accorto?
Se davvero potessi acquistare un solo libro a fumetti, quest’anno (e quanto, quanto farei bene!), ecco, quel libro sarebbe questo:
Per la prima volta, l’intera trilogia di Paul Auster a fumetti. I nomi degli autori li vedi anche tu, non perdere tempo a ringraziarmi e corri a prenotarlo che aprile si avvicina.
Curiosità
Ho passeggiato anche io al fianco di Quinn, nel 2016 sulle pagine del libro Leggere i fumetti (BeccoGiallo).
Leggere i fumetti. Dagli Avengers a Zerocalcare: una prima agile guida per chi vuole cominciare a leggere i fumetti è disponibile in libreria e, per chi fosse impossibilitato a muoversi, qui o qui.
Segnalazioni
Finalmente sono riuscito a fare qualcosa con Francesco Barilli, ci proviamo da tanto. Ho disegnato la copertina del suo secondo romanzo, Il silenzio di Sabina, in libreria con Momo Edizioni. Lo puoi trovare qui e qui. Il disegno lo puoi vedere qui.
Mi è piaciuto leggere, dopo tanto tempo (mea culpa!) un libro di Francesco Cattani: Favola (Feltrinelli Comics, 2024), lo trovi in libreria (quante volte devo ripetertelo?) oppure, in extremis, qui.
Non sai come sei finit* qui e ti chiedi che ci stai facendo? Ammetto che quello che ci stai facendo non lo so, spero sia stata una lettura interessante, comunque nel dubbio tu non sappia dove ti trovi, mi presento di nuovo:
Claudio Calia
Nato a Treviso nel 1976, ho realizzato per BeccoGiallo, tra gli altri, Leggere i fumetti. Dagli Avengers a Zerocalcare, una prima guida per chi vuole cominciare a leggere i fumetti (2016), Kurdistan. Dispacci dal fronte iracheno (2017) e Dossier TAV. Una questione democratica (2019). Partecipo alla redazione di Antifa!nzine e ho fondato l'associazione per la divulgazione del linguaggio del fumetto Oblò - APS, con cui pubblico I Baccanti. Con Claudio Marinaccio e Marco Corona ho dato vita alla newsletter gratuita di fumetti Smoking Cat, dieci numeri gratuitamente disponibili qui, da cui poi ho estratto il libro autoprodotto I giorni così. Nel 2023 è uscito Allargo le braccia e i muri cadono. Don Gallo e i suoi ragazzi (Feltrinelli Comics) vincitore del premio Boscarato “Miglior artista (disegno e sceneggiatura)” al Treviso Comic Book Festival.
PS: Ti prego considera che i link ai libri sono diretti prevalentemente verso il sito dell’Impero del Male. Il posto dove si comprano i libri è la libreria, ma ci sono mille motivi per cui non è sempre possibile (ve lo dice uno con la sciatalgia in questo momento, fidatevi). La buona educazione mi impone di informarti che se acquisti qualcosa a partire da questi link me ne verrà qualcosa in saccoccia per acquistare nuovi fumetti di cui scriverti.
Pensi che questa newsletter possa interessare a qualcun* a cui vuoi bene? Leviamoci il dubbio, prova a fargliela conoscere!
Anche questa volta ho finito, ci leggiamo alla prossima! Grazie di esserci!
c.
È veramente un piacere leggerti!