Fumetti che scompaiono #1 - Suburbia
Altrimenti detto Pop. 666, di Massimo Semerano e Francesca Ghermandi
Dopo avertene parlato qui, è stato un pensiero ricorrente. Citarti quel Mano. Fumetti Scritti Disegni n. 2 (1996) mi ha aperto una voragine nella memoria. Ma lo sai che c’è una storia di 38 pagine fatta e finita di Massimo Semerano e Francesca Ghermandi di cui in Italia sono usciti solo 2 capitoli su 4? Il primo proprio su “Mano. Fumetti Scritti Disegni” n.1 (1996), il secondo, curiosamente l’ultimo dei 4, su Black n.1 (Coconino Press, 2001).
Per leggerla completa bisogna rivolgersi all’editoria statunitense, dove un capitolo fu pubblicato avveniristicamente su Rubber Blanket n.3 (1993) di David Mazzucchelli, per poi essere ristampato nel giusto ordine sulla rivista Zero Zero (Fantagraphics Books) a partire dal numero 19 del 1997 (per la precisione, nei numeri 19, 20, 22, 23).
Davvero, cosa sia stata “Zero Zero” per me sarebbe argomento per un altro (lungo) articolo che, chissà, magari prima o poi affronterò, raccontandoti di più del periodo e del contesto. Ti basti sapere ora che per ventisette gloriosi numeri più o meno bimestrali è stata una sorta di rivista di punta della Fantagraphics, uscita dal 1995 al 2000: dentro ci trovi Joe Sacco, David Mazzucchelli, Kim Deitch, Dave Cooper, Blanquet, Mike Diana, Richard Sala, Seth, Kaz, Al Columbia… e tanti, tantissimi altri (poche altre, a far bene i conti). Con poche eccezioni, quanto di più interessante potesse esprimere il fumetto all’epoca da questa parte dell’emisfero.
Mentre mi avvicino ai cinquant’anni, impugno con soddisfazione in casa i numeri 10, 11, 14, 15, 17, 19-27 (sì, da quando l’ho acchiappato per la storia di cui ti sto parlando non l’ho mollato più) faticosamente raccolti fino a qui.
Una suburbia poco pop
La storia di Massimo Semerano e Francesca Ghermandi nei due capitoli usciti in italiano è intitolata Suburbia, mentre su “Zero Zero” Pop. 666. Assistiamo a un principio di world building su cui gli autori avrebbero potuto probabilmente realizzare una infinità di altre trame, tanto che questa prima sequenza si conclude con un promettente (e molto splatter) «The End… for now!» che purtroppo non ha avuto seguito.
Mi informo su cultura pop e amenità varie abbastanza spesso sul sito cbr.com e non mi aspetto mai da lui qualcosa che abbia a che fare con il fumetto indipendente o alternativo che dir si voglia, tantomeno con qualcosa di italiano considerato underground addirittura qui. Pensa al mio sbigottimento quando, cercando spunti per questo articolo, ho trovato addirittura un’invocazione scritta nel 2009, Collect This Now!, a riguardo proprio di “Pop. 666”.
James S. Rich lo riassume circa così:
La storia di Ghermandi e Semerano si svolge in un villaggio fatiscente e senza nome, sperduto nel nulla. Come ci fa capire la coppia sposata, tragicamente smarrita e prossima alla morte, che vi arriva per errore nel primo capitolo, bisogna essere davvero fuori rotta per finire in questo inferno da bassifondi degno di un Dante minore.
Nonostante sia una società-discarica per senzatetto, la zona è controllata da un grasso e rozzo guercio di nome Rocco. Non ci sono padroni, né atti di proprietà, ma Rocco riscuote le tasse lo stesso. Regnerebbe incontrastato, se non fosse per due eccezioni: il sinistro Snake Eyes, che si rifiuta di pagargli il pizzo, e l’ex diva del cinema Hilde Historietta. Paura e amore: due emozioni per cui molti eroi e molti cattivi sono finiti tra le fiamme.
Unendomi all’invocazione “collect this now!”, magari anche in italiano, non posso che cogliere l’occasione per ricordarti che dopo un lungo periodo di assenza Massimo Semerano è finalmente tornato alle pubblicazioni italiche. Per me non è un dato di poco conto, perché l’ho sempre considerato uno dei migliori autori di fumetto italiani e la sua assenza dai nostri scaffali l’ho sempre considerata imperdonabile. Te ne riparlerò.
Pochissimo tempo fa, nel mio benvenuto a Maledetti Fumetti, ti ho promesso che non avrei parlato né bene né male di autori italiani, e mi sarei attenuto a scrivere dei grandi e dei classici. Ecco, con i due autori di cui ti sto parlando non sto smentendo questo comandamento iniziale: giusto per darti le misure, se ti fosse venuto il dubbio.

Certo, Francesca Ghermandi ho avuto occasione di conoscerla per la prima volta solo al Piccolo Festival del Fumetto di Cremona a dicembre 2024 (ci saremo incrociati e presentati mille volte, ma là abbiamo chiacchierato un po’), mentre Massimo Semerano è uno dei primi autori di fumetto che ho conosciuto, e poi frequentato per lungo tempo, prima che si trasferisse in Francia. Questo lo qualifica immediatamente come un amico - per quanto, purtroppo, non ci si incroci da parecchi anni - e nel comandamento principale l’implicito del non scrivere di autori italiani è non si parla di amici. Ma torniamo alla definizione di ciò che mi è consentito, grandi e classici, e lasciandoti trastullare tra questi due termini, andiamo avanti.
Una prima avvisaglia del suo ritorno fu nel 2018, quando Edizioni Inchiostro ha dato alle (ri)stampe Miracoli, disegnato da Giuseppe Palumbo, precedentemente pubblicato a puntate nella prima metà degli anni ‘90 su Cyborg della Star Comics per poi essere raccolto in albo da Phoenix nel 1995.
Poi è tornata la Fondazione Babele (con Marco Nizzoli, SBE, 2023), che è la riedizione a colori di quanto apparso a puntate nelle due edizioni della rivista “Cyborg” a metà anni ‘90, prima con Star Comics poi con Telemaco Edizioni, poi raccolto in volume da Black Velvet Editrice nel 2008,
e a seguire il nuovissimo Fondazione Babele Wonderful World (con Luana Vergari e Marco Nizzoli, SBE, 2024).
Nel frattempo, anche Francesca Ghermandi sotto l’ala protettrice di Eris Edizioni è tornata in libreria dopo qualche anno di assenza dagli scaffali, con il nuovo I misteri dell’oceano intergalattico (2023),
e ora con la riedizione integrale di Pastil, tutte le avventure (2024).
Attenzione! Solo dopo aver scritto questo articolo sono venuto a conoscenza della prossima uscita di un suo nuovo libro con Canicola Edizioni! Trovi un’anteprima qui.
Mi chiedo se si stiano finalmente creando le condizioni per poter rivedere apparire questo gioiellino scomparso del fumetto italiano che, pensa, selezionato da nientepopòdimeno che David Mazzucchelli per la sua rivista autoprodotta (te ne ho già detto abbastanza, no?) negli Stati Uniti, in Italia non ha mai visto un’edizione integrale.
Tra l’altro… Rubber Blanket 3! Proprio il numero in cui trovi in unica soluzione tutto Big Man. In italiano è una storia che puoi leggere su Storie (Coconino Press, 2017) e se non l’hai fatto, fallo.
Pazzesco.
Curiosità
Nell’indice del numero 22 di “Zero Zero”, tra i ringraziamenti puoi leggere: «thanks to Omar Martini, for helping out the somewhat Italian-impaired Gil Jordan with the translation on “Pop. 666”».
Fumetti che scompaiono
“Suburbia” o “Pop. 666” che dir si voglia è il primo dei fumetti che scompaiono di cui ti parlo in Maledetti Fumetti. Mi piacerebbe continuare questa rubrica, fammi sapere cosa ne pensi: hai tutti i mezzi del mondo a disposizione per farlo, dai commenti sulla piattaforma che preferisci a uno schiaffo al bar del paesello.
Conflitto di interessi
Ci pensi? Con Luana Vergari - co-sceneggiatrice di “Fondazione Babele. Wonderful World” - ci ho fatto perfino un libro:
Caro Babbo Natale… è uscito nel 2008 con Black Velvet Editrice, ritieniti fortunato se lo trovi usato qui (a proposito di “fumetti che scompaiono”…).
Pensa te, si trovano ancora in giro i due booktrailer dell’epoca, te ne condivido uno:
Nel 2010 è uscito addirittura in Spagna!
Esce il mio nuovo libro!
Dov’è la bellezza?
Dall’11 aprile in libreria.
Disponibile in preordine a partire da qui.
Sì, l’ho sfogliato. Sì, ho trattenuto a stento l’emozione. Non vedo l’ora che mi dici cosa ne pensi.
Good Morning con BeccoGiallo
Per BeccoGiallo conduco la trasmissione (quasi) settimanale Good Morning con BeccoGiallo. Puoi guardare tutte le puntate qui. Nell’ultima, trasmessa il 29 marzo, dialogo con Roberto Vitale, autore del libro Le foto che hanno segnato un’epoca - Storie di Sport.
Non perdiamoci di vista
Il 12 aprile sono a Roma, a Magville.
Ti fossi pers*, sappi che sei finit* nella newsletter di questo tizio qui:
Claudio Calia
Nato a Treviso nel 1976, ho realizzato per BeccoGiallo, tra gli altri, Leggere i fumetti. Dagli Avengers a Zerocalcare, una prima guida per chi vuole cominciare a leggere i fumetti (2016), Kurdistan. Dispacci dal fronte iracheno (2017) e Dossier TAV. Una questione democratica (2019). Partecipo alla redazione di Antifa!nzine e ho fondato l'associazione per la divulgazione del linguaggio del fumetto Oblò - APS, con cui pubblico I Baccanti. Con Claudio Marinaccio e Marco Corona ho dato vita alla newsletter gratuita di fumetti Smoking Cat, dieci numeri gratuitamente disponibili qui, da cui poi ho estratto il libro autoprodotto I giorni così. Nel 2023 è uscito Allargo le braccia e i muri cadono. Don Gallo e i suoi ragazzi (Feltrinelli Comics) vincitore del premio Boscarato “Miglior artista (disegno e sceneggiatura)” al Treviso Comic Book Festival.
PS: Ti prego considera che i link ai libri sono diretti prevalentemente verso il sito dell’Impero del Male. Il posto dove si comprano i libri è la libreria, ma ci sono mille motivi per cui non è sempre possibile. La buona educazione mi impone di informarti che se acquisti qualcosa a partire da questi link me ne verrà qualcosa in saccoccia per acquistare nuovi fumetti di cui scriverti.
Anche per questa volta è tutto, grazie di esserci e alla prossima!
c.
Devo tornare un poco a Padova per beccarti ZIO! ✨
A me mancano le cose in inglese, che non lo leggo :( Comunque bel'articolo e continua il tema dei scomparsi!