Quando un tasso di cambio è davvero vantaggioso
Al di là dei supereroi: "Rates of exchange" di David Mazzucchelli
Te ne ho accennato qui, di una storia di David Mazzucchelli che mi ha stregato per anni (e continua a farlo, mentre scrivo e la rileggo). È il 1994, a Treviso c’è la libreria SottoMondo (sempre sia lodata), dedicata a esoterismo e culture underground, che di fumetti ne ha pochi, spesso cari, molto spesso più interessanti di quelli che potevi trovare in fumetteria. Ho 18 anni, e probabilmente sarò passato un sabato pomeriggio e mi sarò ritrovato di fronte a questa rivista. Born Again, la saga di Daredevil di Frank Miller e David Mazzucchelli serializzata su I Fantastici Quattro della Star Comics si era conclusa nel 1991, e contestualmente, ammetto, ho smesso di acquistare la testata. Ti ricordo che non c’era internet e informarsi non era semplice, di Mazzucchelli io sapevo solo che dopo quella storia aveva mollato i supereroi, suonato in un gruppo rock per qualche tempo, e poi era tornato al fumetto autoproducendosi una rivista, Rubber Blanket (sono entrato in possesso dei numeri 2 e 3 solo anni dopo).
Ma è oggi che posso bullarmi con te e mostrarti le foto (non sono neanche le mie copie queste, io ho solo il 2 e 3, appunto e dannazione): io al tempo di come fossero queste riviste, come disegnasse questo tizio, che storie raccontasse… non ne sapevo e non potevo saperne niente! Per cui pensa, trovarmelo davanti, all’improvviso, uno che nella sua carriera aveva prodotto giusto due storielline di scarso rilievo (modalità sarcasmo: on) come Daredevil: Born Again e Batman Year One insieme a Frank Miller per poi darsi alla macchia.
Acquisto Drawn & Quarterly (è il numero 2, vol. 2) immediatamente, senza nessun dubbio. Spillato con copertina ad alette, al suo interno ci sono 5 storie a fumetti: Eleanor di Eric Drooker, The ghost of Whitechapel di Loustal e Fromental, More than coincidence? di Maurice Vellekoop, It was the war of the trenches di Jacques Tardì e, ad aprire i giochi… Rates of exchange di David Mazzucchelli.
Tardì, Loustal e Fromental sono cose di casa. Al tempo c’erano le riviste che uscivano in edicola, tra Comic Art e Corto Maltese avevo letto cose di entrambi e in questo contesto strano mi sembravano quasi una garanzia.
“Rates of exchange” si apre con un breve testo dell’autore, che ti traduco a braccio:
Cos'è una storia vera? Ho iniziato a pensarci mentre lavoravo a "Rates of Exchange", perché sebbene si tratti di un'opera di fantasia, si basa interamente su eventi a cui ho assistito. Questa è la comune definizione di "storia vera", ovvero che gli eventi raccontati si siano effettivamente verificati nel mondo reale a persone reali. Eppure il racconto di una "storia vera" viene sempre modificato, filtrato attraverso il punto di vista del narratore. A un certo punto, non importa se i fatti sono del tutto accurati, finché la storia rimane vera, quindi, qual è la verità che vogliamo dalle storie? Si dice che la verità sia più strana della finzione, questa è una cattiva scelta di parole. Perché se la finzione è una bugia, allora è una bugia elaborata e progettata per rivelare qualcosa di vero. In effetti, migliore è la bugia, migliore è la verità ("Dipingi falsamente", diceva Degas, "ma aggiungi l'accento della natura."). Se la menzogna è molto buona, allora intravediamo la verità nelle pieghe della fabbricazione. Forse, allora, l'arte del racconto è un paradosso, una falsità che nega se stessa. In altre parole: "Tutto ciò che dico è una bugia".
Comincia così:
Prima di continuare: “Rates of exchange” è reperibile in italiano nel volume antologico Storie (Coconino Press, 2017).
Ci sono alcune cose che puoi notare già in queste prime pagine: dalla seconda vignetta sappiamo di essere in Francia, Anthony si rivolge in francese al portiere dell’hotel più economico del quartiere latino, solo per scoprire dall’accento che è anche lui da Jersey City (così sappiamo dove siamo e da dove viene il protagonista in giusto due battute). Nella prima vignetta della seconda pagina, che pone fine a questo scambio, scopriamo di essere a Parigi. Anthony procede verso la sua stanza, incontra un uomo scorbutico e poi due fratellini che corrono per il corridoio. Mentre si lava la faccia a pagina 3, vediamo dalla finestra uno scorcio di Parigi di notte realizzato a pennellate larghe, e lasciamo il protagonista incapace di addormentarsi a causa, presume, dei bambini incontrati a pagina 2.
Dal punto di vista dell’immagine, la pennellata è la sua, ma è la struttura del disegno a essere cambiata.
O meglio: la fase di progettazione e di realizzazione del disegno sembrano meno distinguibili in “Rates of exchange” che, per esempio, in “Batman Year One”. Solo per fare un esempio: in “Rates of exchange” non mi vedo l’autore fare delle matite definite (anche se quella prospettiva in prima pagina non è mica semplice, eh); mentre in una tavola a caso di “Batman Year One” mi stupirei del contrario.
Sull’inchiostrazione quello che mi affascina di più è che eliminando lo spettro delle linee più sottili del disegno, il segno si è trasformato in qualcosa di più simile a una calligrafia. Dove la tavola perfetta di “Batman Year One” si presta, isolata, ad essere ammirata per la perizia grafica, la tavola di “Rates of exchange” chiama subito la successiva.
Prova a capirmi. Prova a respirare gli anni ‘90 e i miei vent’anni, i cine-comics non sono un fenomeno di massa e leggere supereroi è una roba da nerd, non è ritenuta una cosa particolarmente intelligente. Mi piacciono i fumetti, per motivi che non riesco esattamente a capire e su cui non mi dilungo ora, ma ti dico che il miglior rapporto di intrattenimento tra qualità e quantità me l’ha offerto, per molto tempo, il fumetto di supereroi. E ora David Mazzucchelli, uno dei top, che ha disegnato alcune tra le storie più importanti di sempre di Daredevil e Batman… ha mollato tutto. Cioè: non l’hanno buttato fuori, ha mollato. E, finalmente, posso vedere un suo nuovo fumetto.
Nelle 16 pagine di “Rates of exchange” tra le altre cose (!) assistiamo a una corrida in Spagna, a una situazione spiacevole su un treno in viaggio nel sud dell’India, sfioriamo la scena di un omicidio con tanto di polizia che indaga e… ce ne andiamo, con Anthony, così come siamo arrivati, da chissà dove e verso chissà chi. Con la nostra tosse.
Capita che sottoponga il testo di questa newsletter a qualche confidente, prima di pubblicarla. Tra questi (meno delle dita di mezza mano), Omar Martini è quello che definisco il mio editor segreto (ops!), e dopo averne letto la prima bozza mi infila questo testo in chat:
«Altra cosa che mi hai fatto venire in mente - un’idea che avevo già pensato con Big Man - sembra che ci sia anche un gran collegamento con una certa narrativa americana classica. Probabilmente questa storia potrebbe essere vista sullo stesso filone delle prime di Hemingway (o della narrativa degli espatriati degli anni Trenta che affollavano Parigi). Mentre “Big Man” mi ha sempre fatto venire in mente le storie del profondo Sud di Faulkner.»
Come dirlo meglio?
Nel 1996 esce in libreria il secondo numero del quadrimestrale Mano. Fumetti scritti disegni, diretto da Maria Giovanna Anceschi e Stefano Ricci. Di questa rivista potrei parlarti per giorni, ma al momento ti basti sapere che oltre alla copertina di David Mazzucchelli, tra storie, testi e disegni di Davide Toffolo, Lorenzo Mattotti, Massimo Semerano, Igort, Gabriella Giandelli, José Muñoz e tanti altri, cosa ti ritrovo se non, proprio, “Rates of exchange”?
Te li ricordi Tardì e Loustal per “Drawn & Quarterly”? Questa volta è stata la presenza di questa piccola - ma importante - storia, a garantirmi che le mie letture si stessero muovendo nella giusta direzione.
Curiosità
Lo hai mai visto un Wolverine disegnato da Mazzucchelli? Io fino a ora mi sa di no. L’ho trovato cercando cose utili per questo articolo, te lo condivido.
Una storia disegnata da lui, pubblicata in italiano, che potresti esserti perso:
Chiaroscuro, 14 pagine di Ann Nocenti e David Mazzucchelli da Marvel Fanfare 40 (Marvel Comics, 1988), pubblicata su Starmagazine 16, (Star Comics, 1992).
Sai che ho l’impressione che il primo fumetto disegnato da lui, tradotto in italiano, sia stato questo?
Da The Further Adventures of Indiana Jones 11 (Marvel Comics, 1985), in Italia su Indiana Jones numero 3 (Edizioni L’Isola Trovata, 1985).
Good Morning con BeccoGiallo
Per BeccoGiallo conduco la trasmissione (quasi) settimanale Good Morning con BeccoGiallo. Puoi guardare tutte le puntate qui. L’ultima, trasmessa il 15 marzo, ha visto come protagonista Viviana Pinto, autrice del libro Hai detto robot?, illustrato da Virginia Landro.
Non perdiamoci di vista
Venerdì 28 marzo sono a Piacenza alla Cooperativa Popolare Infrangibile 1946 per presentare il nuovo romanzo di Francesco Barilli, Il silenzio di Sabina (Momo, 2025), di cui ho disegnato la copertina.
Se non passi in zona, lo trovi in libreria (a ridaje) oppure qui e qui.
Mercoledì 02 aprile, alle 11:30 sono a Bologna:
Fumetti e Resistenza: romanzi a fumetti e impegno politico
A 80 anni dalla Liberazione, un punto sui modi in cui il fumetto di realtà ha raccontato le resistenze, a diverse epoche storiche e latitudini. Uno sguardo sul lato più politico del graphic novel e sulla capacità di questo linguaggio di raccontare i conflitti globali a un pubblico giovane.
Moderatore Elettra Stamboulis, curatrice, autrice, Italia
Panel Lucia Baldassarri, autrice, Italia; Claudio Calia, fumettista, Italia; Igort, fumettista, Italia; Sualzo, fumettista, Italia.
Qui tutte le informazioni.
Il 12 aprile invece sono a Roma a Magville Fest.
Se ci sei inciampat* e te lo stai ancora chiedendo, sei finit* nella newsletter di questo tizio qui:
Claudio Calia
Nato a Treviso nel 1976, ho realizzato per BeccoGiallo, tra gli altri, Leggere i fumetti. Dagli Avengers a Zerocalcare, una prima guida per chi vuole cominciare a leggere i fumetti (2016), Kurdistan. Dispacci dal fronte iracheno (2017) e Dossier TAV. Una questione democratica (2019). Partecipo alla redazione di Antifa!nzine e ho fondato l'associazione per la divulgazione del linguaggio del fumetto Oblò - APS, con cui pubblico I Baccanti. Con Claudio Marinaccio e Marco Corona ho dato vita alla newsletter gratuita di fumetti Smoking Cat, dieci numeri gratuitamente disponibili qui, da cui poi ho estratto il libro autoprodotto I giorni così. Nel 2023 è uscito Allargo le braccia e i muri cadono. Don Gallo e i suoi ragazzi (Feltrinelli Comics) vincitore del premio Boscarato “Miglior artista (disegno e sceneggiatura)” al Treviso Comic Book Festival.
PS: Ti prego considera che i link ai libri sono diretti prevalentemente verso il sito dell’Impero del Male. Il posto dove si comprano i libri è la libreria, ma ci sono mille motivi per cui non è sempre possibile. La buona educazione mi impone di informarti che se acquisti qualcosa a partire da questi link me ne verrà qualcosa in saccoccia per acquistare nuovi fumetti di cui scriverti.
Anche per questa volta è tutto, grazie di esserci e alla prossima!
c.
La storia di Angelo potrebbe essere benissimo stata fatta in questi anni da quanto è avanti come segno e sintesi.
Non poteva esserci in Italia una newsletter sui maledetti fumetti migliore di questa <3